Daniele Chiarella ha scelto di rappresentare il suo singolo "Ho bisogno di te" con un videoclip minimale, ma che rende perfettamente l’idea dell’assenza, suggerita sia dal titolo che dal testo del brano.
Il video prende ispirazione dalla corrente cinematografica "Dogma 95", un movimento che si pone l’obiettivo di rendere la scenografia essenziale, eliminando luci ed effetti speciali.
Il video gioca dunque per sottrazioni, mostrando una sequenza di frammenti della giornata di una ragazza chiusa tra le mura di casa. Un letto, un frigorifero vuoto, un bagno deserto e una cucina dove il caffè non sale mai: tutto sembra suggerire una condizione di solitudine e di attesa.
Il vuoto si fa sempre più concreto, sottolineando l’assenza di una persona, segno evidente di una relazione ormai terminata.
L’idea di Daniele Chiarella sembra condividere pienamente la visione di Bukowski sull’arte: la sua verità risiede nella semplicità. «…La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.» (C. Bukowski, Hollywood, Hollywood!).
L’arte è un tema che ricorre anche nell’oggetto delle riprese, soprattutto nella prima inquadratura che parte proprio da un dipinto celebre, "Il bacio" di Hayez.
Il singolo è disponibile in tutti i webstore.
Per chi conosce Daniele Chiarella non è una novità. Artista indipendente, situazionista, amante delle letture e spericolato sperimentatore dei linguaggi musicali. Nella sua criptonicchia esistenziale si presenta in diverse versioni artistiche in maniera molto naturale; ora leader del gruppo Fanali di Scorta in altre occasioni semplicemente Daniela Chiarella, spesso semplicemente come musicista in collaborazione con diversi protagonisti della scena torinese. Una vera perla che brilla di luce propria nello stantio panorama musicale nostrano. Un artista che osa, sperimenta, che ricerca con coraggio con amore, passione e ironia, soluzioni inaspettate seducenti intriganti per dare maggiore forza, contemporaneità e comunicazione alla sua produzione artistica. Un gioco impegnativo, ricco di imprevisti e non sempre portatore di nuovi orizzonti, anzi a volte le scelte estreme che hanno esaltato la sua produzione artistica, sono fallimentari. Ma avanti si va. Cosi come Fontana nello Spazialismo e Klein con il monocromatico aprono nuove frontiere alla pittura, nella musica racconta Daniele Chiarella "...oggi c’è tanto bisogno di togliere e non aggiungere per creare...". Un minimalismo impressionante, estremo che a tratti ricorda la poetica di Bukowski.
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