martedì 18 dicembre 2018

Vasco Rossi: "Sono tempi brutti: ciò che mi dà più fastidio sono l'arroganza e la falsità"

"Sono tempi brutti: ciò che mi dà più fastidio sono l'arroganza e la falsità" ha dichiarato Vasco Rossi in occasione della riedizione dell'album di esordio 'Ma cosa vuoi che sia una canzone' per i 40 anni e rimasterizzato a 24bit/192khz, la migliore definizione attualmente possibile "Ho sempre esorcizzato la depressione, era sempre nell'area. Se non impegno la mia mente in qualche progetto, il mio cervello mi lavora contro, in un circolo chiuso di pensieri negativi. Il brano 'La nostra relazione' a me sembrava una cosa un po' scontato. Non l'ho mai considerato un capolavoro ma piace moltissimo e mi adeguo. Parla di come mi vedevo con qualche anno in più, in una relazione matura: non ero ottimista ma stavo ancora scontando i postumi di una relazione che mi aveva massacrato. Non sono un cattivo maestro: cattivo sì ma maestro no. Sono la voce di chi non ha voce. Non sono un profeta e neanche un eroe: sono solo un uomo con tanti dubbi e poche certezze. Faccio anche degli errori ma cerco anche di non ripeterli. Racconto le storie di tutti: ecco perché vengo capito dalla gente. Non sono la voce dell'incontinenza. Io scrivo canzoni che per me sono emozioni fotografate e fissate in una istantanea allo stato musicale e la sensibilità necessaria per apprezzarle non ha età o classe sociale. È il grande miracolo della musica che fa provare sensazioni così intense che fanno bene al cuore. Questo porta ad avere un affetto speciale anche per l'artista. La mia poi è una lunga storia, cominciata tanti anni fa.  Anche se molti se ne sono accorti un po' tardi. Secondo me la provocazione artistica tiene sveglie le coscienze, ed è utile. Non prendiamoci troppo sul serio: si può pensare che una canzone sia un capolavoro di perfezione, ma non si può mai pensare che chi l'ha scritta sia perfetto come la canzone, questo è il concetto".

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