sabato 29 luglio 2017

Monopoli: sabato 29 luglio 2017 l'evento "Ayre. Canti e contaminazioni musicali del Mediterraneo"

a cura di Antonella Chionna. Sabato 29 luglio 2017 alle ore 21, nel Chiostro del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, l’ensemble “Soundscape Experience”, diretto da Teresa Satalino, eseguirà le undici folksongs che compongono il ciclo di “Ayre”, composto nel 2004 dal compositore e musicista argentino Osvaldo Golijov. 
La musica di Osvaldo Golijov, riflette una geografia personale complessa: il suo lavoro si sviluppa a partire da una ricerca artistica e personale che ha la capacità di essere profondamente radicata in un luogo specifico e, allo stesso tempo, di trascendere le barriere e i confini culturali. Non a caso Ayre – che significa “aria”/“melodia” in spagnolo medievale – è un peculiare ciclo, di folksongs, rappresentativo delle relazioni, dei passaggi e delle tensioni venutesi a creare tra arabi, ebrei e cattolici nella Spagna meridionale della fine del 1400, antecedenti all’espulsione degli ebrei. Notabile, in tal senso, l’impianto glossolalico e poetico che distingue l’opera e che ridefinisce, in musica, gli insegnamenti e le parole sacrali del filosofo del XII secolo Yehuda Halevi e dello scrittore palestinese Mahmoud Darwish. Ma partiamo da principio; all’inizio della partitura di Ayre il compositore fuga ogni dubbio sull’ambientazione: “Il set immaginario è una fiera medievale, dove una cantante è una delle attrazioni. Racconta storie in modo animato e assai teatrale. Prende posto, solleva le mani come se stesse per annunciare qualcosa. Poi comincia a raccontare…”; la destinazione teatrale del lavoro trascina, dunque, con sé un espediente narrativo ampiamente diffuso, ma, qui riadattato su delle antiche melodie, su dei brani originali e sull’integrazione della musica del compositore argentino Gustavo Santaolalla. Ai tradizionali strumenti ad arco e a fiato, Golijov aggiunge tre strumenti popolari: una chitarra acustica (legata alle origini spagnole del lavoro), una fisarmonica (nell’accezione sudamericana ispirandosi ad Astor Piazzolla) e un campionatore portatile (secondo il compositore, lo strumento folk principale del nostro tempo). Il primo, il secondo e il quinto brano affondano le loro radici nella tradizione sefardita. “Mananita de San Juan” si colloca proprio in questo filone: la storia narrata nella canzone comincia con una battaglia epica ma slitta, in fine, verso il tema dell’amore non corrisposto. Il secondo brano è basato su una canzone sefardita ispirata alle Lamentazioni di Geremia, un libro redatto dopo la distruzione di Gerusalemme (587 a.C.). “Nani” è, invece, una ninna nanna con un finale amaro. "Tancas Serradas a Muru" è, invece, basata su una poesia attribuita generalmente a Melchiorre Murenu (1803 –1854), uno dei più celebri poeti sardi. “Luna” e “Sueltate las Cintas” sono composizioni di Gustavo Santaolalla, compositore argentino, due volte premio Oscar per la migliore colonna sonora. “Wa habibi” è un canto tradizionale cristiano in lingua araba reso famoso dalla cantante libanese Fairuz (1935) e utilizzato nelle chiese dei cristiani di lingua araba come un inno durante le ritualità legate al Venerdì Santo. “Kun Li-Guitari Wataran Ayyuha Al-Maa'” (Be a String, Water, to my Guitar) è una poesia di Mahmoud Darwish (Al-Birwa, alta Galilea, 1941- Houston, Texas, 2008), tratta dalla raccolta "Eleven Planets in the Last Andalusian Sky". Tra i maggiori poeti in lingua araba, Darwish, è stato tradotto in più di venti lingue e i suoi libri sono diffusi in tutto il mondo. 
Infine, la diaspora malvagia e solitaria permea il brano di chiusura "Ariadna en su labirinto".
Composto per una delle voci femminili più sorprendenti del panorama musicale contemporaneo, Dawn Upshaw, il ciclo Ayre trae spunto dalle Folk Songs di Luciano Berio; recensendo il disco (Deutsche Grammophon, 2005), Alex Ross ha definito Ayre un’opera che risponde al concetto di bello, pur restando disorientante perché – come ha affermato il critico newyorkese – questa musica è qualunque cosa la si intenda. 
Questa sera, per la prima esecuzione italiana di Ayre, l’ensemble “Soundscape Experience” eseguirà le undici folksongs che compongono l’opera, cantate dal mezzosoprano Tiziana Portoghese, accompagnata da un organico composto da studenti e docenti del Conservatorio “Rota” con la partecipazione straordinaria di Francesco Palazzo alla fisarmonica. 

Serena Dipalma, flauti
Marta Cacciatore, viola
Annalisa Dileo, violoncello
Angelo Cito, contrabbasso 
Camillo Maddonni e Giuseppe Ressa, percussioni
Dahba Awalom, arpa
Antonio Tunno, chitarra
Gianpaolo Progresso, corno
Tommaso Ivone, clarinetti
Direttore: Teresa Satalino

ULTERIORI INFORMAZIONI
Ingresso libero
Info. 3207237900
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