domenica 21 ottobre 2012

Lorenzo Maffucci: ''Non fatevi convincere dal suono delle chitarre''

di Marco Masciopinto. Nuove sonorità stanno arricchendo sempre più il panorama musicale italiano. Oggi il nostro viaggio musicale arriva a Pistoia, per conoscere un’artista che ha dedicato il suo ultimo lavoro ad un oggetto classico che ha accompagnato per anni gli appassionati di musica. ‘Mangiacassette‘ si intitola la nuova creatura del pistoiese Lorenzo Maffucci, già bassista dei Baby Blue. Fedele al proprio moniker, in “Disco Interno”, contenente dieci tracce, dieci storie di vita quotidiana raccontate con un urgenza tale da non aver bisogno di inutili orpelli musicali. “Retroattivo di appartenenze con rischio di macropsia, ma non farti convincere dalle apparenze e dalle chitarre di marca.- si definisce così Lorenzo- Per quanto riguarda il disco devo innanzitutto ringraziare Rocco Marchi e Francesca Baccolini, che l’han mixato, Giovanni Versari, che l’ha masterizzato, e Trovarobato, che ne ha conservate intatte le proprietà organolettiche. Buona parte del senso del disco (e in definitiva di tutta questa sorta di progetto lento di Mangiacassette) sta nel disperato tentativo di autocontrollo che mi ha portato all’autarchia sostanziale dell’utilizzo di un registratore a cassette, di una sala prove e di due microfoni come unici strumenti di mediazione tra questo mondo e la sua rappresentazione abborracciata nella mia testa e, successivamente, in un album. Non c’è, onestamente, alcuna volontà di tenere dentro la questione del disco qualsiasi considerazione che si riferisca al vintage o alla moda delle cassette, ma non ti nascondo che il pensiero di poter archiviare qualcosa che suonasse in modo un po’ diverso dalla consuetudine mi ha effettivamente attraversato la testa nel momento in cui ho deciso di restare su questo livello di bassa fedeltà. E, ti dirò, sono rimasto piuttosto sorpreso dal fatto che qualcuno abbia trovato addirittura un po’ fastidioso questo tipo di approccio e di risultato (“troppo lo-fi”). Da qualche giorno le cassette non le vendono più nemmeno alla Coop, motivo in più per cui il prossimo disco sarà olofonico, binaurale, quadrifonico e, soprattutto, esterno.” Quali temi vengono affrontati? “Direi che non ci sia niente da svelare, niente che già non sia di per sé evidente, e cioè: non ce ne stiamo quasi rendendo conto, ma è chiaro che siamo tutti pressoché fottuti- racconta il cantante pistoiese- La normalità della sistematizzazione ci ha accarezzato, si è insinuata e ha cominciato a roderci dentro. D’altra parte sembra quella l’unica strada, ora che i denari sono svaniti e le prospettive si sono appiattite. Mi chiedo: la via d’uscita consiste effettivamente nell’imboccare l’uscita, o può esistere qualche maniera trasversale, felina, aliena, di infettarsi della realtà cercando una medicazione? Un po’ lo spero, un po’ lo auspico, un po’, nel piccolo, tento di metterlo in pratica.”

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